Corrente artistico-culturale sorta in Italia verso la metà del trecento. L'umanesimo spesso viene identificato come un'introduzione o preparazione al grande periodo che successivamente segnò in modo indelebile la storia dell'arte: il Rinascimento. Il diffondersi dapprima in Italia e successivamente in tutt'Europa della filosofia e della letteratura classica greca e romana porta gli umanisti a considerare l'essere umano al centro della natura (da questo concetto nasce infatti il nome 'UMANISTI'). Mentre in epoca Medioevale la chiesa giocava un ruolo di forte influenza sulla società, nell'umanesimo l'uomo comincia a considerare la propria esistenza senza quel senso penitenziale portato dalla religione; capisce, così come era successo nell'antica Grecia, che 'la realtà non è immutabile, che attraverso l'uso delle proprie facoltà intellettuali egli può modificare il mondo in cui vive, capirlo, soprattutto migliorare la propria esistenza terrena'. In pittura l'umanesimo viene 'iniziato' da Giotto, che rivede le fissità dei modelli bizantini introducendo le scene religiose in spazi reali. Ma in grande interprete dell'umanesimo è Masaccio, con il ciclo di affreschi di Santa Maria del Carmine in Firenze. Queste opere vengono riconosciute come l'arte dell'Umanesimo.