Movimento artistico nato nei primi anni '80. La corrente ha origine da un gruppo di artisti emergenti che in quegli anni parteciparono alla sezione 'Aperto 80' della Biennale di Venezia. Le opere di questo periodo sono fortemente narrative e trasmettono immagini fantastiche, spesso riferite agli interessi primari dell'artista, quali spazio, tempo e storia interpretati attraverso una totale libertà espressiva. La definizione di Achille Bonito Oliva: 'La transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva del piacere della rappresentazione e della narrazione'. Gli artisti di questo movimento lavorano aprendo nuovi orizzonti, spostando la visuale verso inclinazioni alternative di tempo e spazio, realizzando una visione plurisfaccettata del mondo esterno, al limite estremo tra distruzione e costruzione. L'artista si esprime così attraverso tutti i materiali, nobili e meno nobili, appartenenti alla tradizione della scultura e della pittura ed al pratico inerte del quotidiano. Nel suo 'corpo a corpo' egli li porta nello stato di una combustione articolata ed unificante che li riscatta dalla loro condizione di separatezza ed insignificanza iniziale. L'immagine risulta essere l'esempio splendente di una nostalgia, quella della totalità e dell'unità che l'artista stesso spesso non vuole raggiungere. Il linguaggio dell'opera si dispone in uno stato di comunicazione non logico-discorsiva ma totale e compenetrante. Colore, segno, architetture fantastiche, alberi, barche, teschi, legni e metalli, colano direttamente nel corpo che fronteggia l'opera, artista e pubblico. Ogni regola artistica viene abolita, tutto è qualcosa di nuovo... La condizione visionaria, in tutto il panorama internazionale della Transavanguardia, garantisce un'immagine che non si accontenta di sfiorare la pelle della pittura o la superficie della scultura. La nuova iconografia è il frutto di un respiro lungo capace di recuperare la moralità dei grandi artisti visionari del passato che trasfiguravano con il proprio empito creativo la contingenza del tempo a cui appartenevano. Ogni costruzione fonda la propria statica precarietà sul movimento, sulla commozione che permette di muovere insieme peso e leggerezza, colore ed oggetto, segno e materia, in un collasso di forme che eppure è capace di resistere nell'urto di uno sguardo abituato per convenzione ad una contemplazione da fermo. Le immagini sono una emanazione di un sentimento cosmico che vuole allontanare da sé ogni separatezza gerarchica o funzionale, che tende a proporsi come metodo permanente di una rifondazione riparante di ogni parzialità. Solo l'arte riesce a misurarsi con questa intenzione, a confrontarsi con la storia che viene da molto lontano, in quanto essa soltanto sfida i limiti del proprio tempo... Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Francesco De Maria