Concetto utilizzato per definire un gruppo di artisti operanti in Roma nel periodo tra le due guerre. Più che una scuola, la corrente assorbe questo nome per comune appartenenza geografica dei suoi esponenti. Gli artisti romani si distinguono dall'ambiente generale, caratterizzato da un clima di ritorno all'ordine, dove troviamo formalismo delle avanguardie e recupero di tratti classicisti: essi infatti ricercano valenze espressive dai toni quasi romantici. I pittori di questa scuola vogliono rappresentare con l'arte gli aspetti più immediati ed emotivamente carichi della realtà, senza il bisogno di utilizzare precetti estetici rigorosi. Una figurazione dai modi espressionisti di acceso cromatismo si manifesta tra il 1925 e il 1931, seguita da una 'pittura tonale' basata sul contrasto di luce e colore.