Corrente che unisce l'influenza dei mass-media al surrealismo, creando uno sviluppo di quest'ultimo attraverso l'introduzione della tecnologia sul linguaggio figurato. Il termine 'massurrealismo' è stato coniato dall'americano James Seehafer, autore del famoso articolo pubblicato nel 1992 che tratta di questo movimento. Seehafer, come molti altri artisti contemporanei è stato molto influenzato dalla pop-art e dal surrealismo. L'artista inizia a realizzare una serie di opere, utilizzando i carrelli come tema principale. Come simbolo di pop-culture in ogni funzione, le pitture del carrello di Seehafer lo hanno spinto ad esplorare il senso di più alta realtà nel pop-art e mass-media, conducendolo a fondare il concetto del massurrealismo. Seehafer afferma che 'la parola massurrealismo è la novità'. Il movimento è già in corso. Da quel momento, il concetto di massurrealismo sta tutt'ora ricevendo interesse positivo dalla comunità artistica a livello universale. Nel 1995 viene realizzata a South Norwalk (Connecticut, U.S.A.) la prima esposizione ufficiale del gruppo di massurrealisti. Questa esposizione ha visto la presenza di varie arti spinte dai mass-media, compreso la video art. A sua volta, l'esposizione del 1995 ha spinto un gruppo di allievi d'arte ad Amburgo ad organizzare nell'anno seguente un'ulteriore esposizione massurrealista. Il secondo manifesto pubblicato nel 1996 intitolato 'Massurrealism: A Collection of Views' consiste in vari pareri sul soggetto del massurrealismo da altri artisti, compresi l'ex direttore d'arte di pubblicità Salvatore Lodico, il video-artista Shaun Pritchard ed il progettista grafico e pittore Michael Morris. Un punto importante riguardando il massurrealismo: poiché esiste un filo comune fra i massurrealisti dell' unione di vari temi con il pop-art/mass-media e tecniche al senso di presenza del surreale, le varie funzioni di esso sono esplorate diversamente da ogni artista. Il pittore Michael Morris è un esempio chiaro dei concetti espressi, in quanto incorpora le tecnologie correnti (macchine copiatrici, macchine di fax, rub-downs, immagini computerizzate) per aiutare la produzione delle sue pitture d'olio. Usando i mass-prodotti come qualsiasi altro artista farebbe, Morris genera un'immagine surrealista. Queste tecniche fanno come ponti che uniscono lo spacco fra 'i mezzi tradizionali' e più nuovi. Fra i maggiori esponenti, ricordiamo anche Bayardo Carrillo Jr. e Scot Hacker.